Emanuele
Pacini
Costole/ciglia
Foro lacrimale/lacrima:
a - Pneuma
b - umore liquido
Bulbo/torso
Palpebra chiusa/punti di sutura
Ottusità/eclissi
Diapositiva retro proiettata su palpebra chiusa. La palpebra chiusa non vuole figura. La figura è in testa. Per questo, vedete, ci sono gli occhi, ma sono occhi che stanno chiusi, che – come i ricordi – stanno guardando ciò che non vedono. Gli occhi chiusi non sono che le palpebre, le copertine degli occhi dicono i bambini. Ridiciamo: le palpebre sono gli occhi chiusi, quella struttura invisibile che dimostriamo in una radiografia. Tutti quei ricordi stanno negli occhi perché gli occhi si chiudono e allora cominciano a vedere. Illusione. E restano incastrate quelle voci che fanno agli occhi il callo che alcuni gesti procurano alle ossa.
Vedete lì dietro il callo sulla colonna vertebrale, quella ferita che è divenuta ingranaggio della schiena, lì sta Euridice, una madonna addolorata imprigionata dentro un occhio.
È l’occhio di Orfeo. Colui che per primo insegnò a ricordare e cantare la morte.
E Orfeo, cercando nella cetra conforto / all'amore perduto,
solo te, dolce sposa, solo te / sulla spiaggia deserta,
solo te cantava al nascere e al morire del giorno.
Virgiliio, Georgiche, vv. 464-466
Orfeo, il cui canto, sedusse persino le sirene, non seppe liberare Euridice dalla morte. Quella morte era ormai definitiva nel suo lamento. Euridice non risorse perché Orfeo ne aveva già cantato la morte. L’aveva già sofferta ed Euridice non fu più perchè era già ricordo. Durante uno dei primi interventi di trapianto di cornea, il medico, per preparare il suo paziente - un ragazzino - all’operazione, ogni giorno, gli massaggiava gli occhi con le dita. Quando l’operazione passò e fu un successo e il medico tolse le bende dagli occhi al ragazzo, lui vedendo, la prima volta, la luce, gli urlò: “Toglimi le dita dagli occhi!”.
Emanuele Pacini Nato a Firenze nel 1981, è scenografo, pittore, arredatore, designer, grafico, fotografo, illustratore, scultore. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli e di Carrara. Vive e lavora a Napoli dove prosegue la sua ricerca e collabora con Istituzioni del mondo dell’arte e della Salute mentale.
2024
anno
encausto e tecnica mista, proiezione con gobbo
tecniche e materiali
150 x 100 cm
dimensioni









